SOSTEGNO A DISTANZA

CHE COSA E’ IL SOSTEGNO A DISTANZA

Il Sostegno a Distanza (SAD) è una delle azioni promosse da Organismi diversi, a favore di persone in stato di bisogno per ragioni di tipo economico, politico o sociale. Con questo termine si intende un atto di solidarietà che non ha valore giuridico ma si concretizza in un contributo economico periodico da parte del sostenitore (detto “Sponsor”), tramite l’Associazione di riferimento. Aref International Onlus prevede un coinvolgimento attivo e responsabile tra Sponsor e persona beneficiaria del SAD, nel pieno rispetto della privacy. L’esperienza di questa “relazione di aiuto” è di grande valore e apprendimento per entrambe le persone coinvolte, sempre nei limiti di un “affiancamento neutrale” e rispettoso, senza aspettative di reciproca dipendenza.

IL NOSTRO SAD

Tutte le azioni di AREF International Onlus sono a favore dei Tibetani che vivono in India come Rifugiati, dal 1959, dopo l’occupazione del loro Paese. Nello specifico il SAD è un contributo fondamentale per chi vive in Esilio. Garantendo, nelle diverse fasce di età e nella diversa condizione di monaci, laici o persone ammalate, il mantenimento agli studi di base e/o superiori, o anche un contributo all’acquisto di cibo, di indumenti e per le eventuali spese sanitarie.

Nella stragrande maggioranza dei casi, il SAD accompagna la persona fino al termine degli studi di base o al raggiungimento della maggiore età. Anche se, spesso, i sostenitori scelgono di continuarlo per contribuire alla nuova fase di vita che prevede o l’iscrizione a un College o l’avvio al lavoro.

In entrambi i casi le spese sono molto elevate e spesso proibitive, sia per le rette scolastiche che per quelle di mantenimento. Il che vale sia per i laici che per quei monaci (specie se avviati da piccolissimi alla vita monastica) che al raggiungimento della maggiore età decidono di abbandonare il Monastero e tentare un tipo di vita più in linea alla attuale consapevolezza delle proprie scelte.

Essendo l’Associazione molto attenta agli aspetti etici connessi con un tema tanto delicato quale è il SAD, lo Sponsor non può “scegliere” la persona da sostenere, salvo esprimere una eventuale preferenza per fascia di età, condizione laica o monastica. L’abbinamento avviene da parte dell’Associazione in funzione dei tempi di attesa e dello stato di bisogno.

I NOSTRI GARANTI

Le richieste di SAD ci provengono da due strutture di particolare affidabilità e rilievo presso le quali AREF International Onlus è ufficialmente accreditata:

l’Ufficio di S. S. il XIV Dalai Lama e l’Amministrazione Centrale Tibetana (CTA) di Dharamsala (stato federato del Himachal Pradesh, India). La CTA svolge le funzioni di un Governo democratico, con mansioni di tipo giudiziario, legislativo ed esecutivo.

il Doeguling Tibetan Settlement di Mundgod (Karnataka State, India del Sud), uno dei più grandi tra i 58 Insediamenti, dove vivono circa 15.000 persone, tra laici e monaci. Il DTS è un Insediamento di tipo agricolo e si compone delle due università monastiche di Gaden e di Drepung, oltre a nove villaggi abitati da Tibetani. All’interno dei quali si trovano monasteri minori, insieme a Scuole per laici, Presidi sanitari, piccole biblioteche, una casa di riposo per persone anziane (OIPH) e piccoli negozi per i generi di prima necessità.

COSA RICEVERAI

Le Schede e la Foto

 
 
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Riceverai un KIT con la SCHEDA della persona sostenuta, la sua storia e la sua foto, insieme alle schede di tua competenza per la privacy, da restituire debitamente compilate e firmate. 

 

Lettere e Disegni

 
 
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In seguito riceverai, tramite l’Associazione, le LETTERE, i DISEGNI, i BIGLIETTI DI AUGURI, ogni ulteriore notizia della persona sostenuta e i nostri AGGIORNAMENTI ANNUALI. 

 

L’Attestato Fiscale

 
 
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Ogni anno ti invieremo, su richiesta, l’ATTESTATO FISCALE relativo alle elargizioni liberali SAD, in modo da poter usufruire dei benefici fiscali previsti a termini di Legge. 

 
 

IL TUO IMPEGNO

Lo Sponsor sceglie di avvicinarsi alla cultura di appartenenza della persona sostenuta con assoluto rispetto e si impegna a iniziare un sostegno stabile, salvo condizioni ostative che dovessero sopravvenire.

La quota annuale per il SAD resta fissata, per l’anno 2020, in € 250,00 da versare tramite Bonifico bancario, al momento di attivazione del SAD per l’anno in corso. Negli anni successivi il bonifico andrà effettuato sempre entro il 15 Marzo (per consentire la spedizione in India all’inizio di Aprile, esercizio finanziario locale).

Il bonifico va intestato, secondo le modalità che verranno indicate al momento dell’attivazione del SAD, a: 

ASS. Onlus RINA & FRANCO BELLATERRA INTERNATIONAL

IBAN: IT 76 J 02008 05044 000020163908

Testo della Causale: Elargizione Liberale a favore di Onlus – SAD 2020

Compila la SCHEDA DI REGISTRAZIONE per il Sostegno a Distanza e sarai subito contattato

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Maggiori Informazioni

Perché il Tibet

Il Tibet, una nazione indipendente con una storia che risale al 127 a.c., è stato invaso nel 1950 dalla RPC. Il 10 marzo 1959 il movimento di resistenza tibetano è culminato in una sollevazione che è stata brutalmente repressa con il dispiegamento, da parte del governo cinese, di 150.000 soldati e di unità aeree. Migliaia di uomini, donne e bambini sono stati massacrati nelle strade della capitale e lo stesso Dalai Lama fu costretto ad abbandonare la capitale Lhasa per cercare asilo politico in India, seguito da oltre 80.000 profughi tibetani. Ad oggi i Tibetani uccisi sono oltre 1.200.000, cioè 1/5 dell’intera popolazione. La sollevazione si stima abbia comportato una strage di almeno 87.000 persone, nel solo Tibet centrale. Negli anni successivi la diaspora è continuata fino a toccare il numero odierno di oltre 150.000 profughi dispersi in tutto il mondo (128.000 stando ai dati ufficiali del 2010), di cui oltre 100.000 in India, Nepal, Bhutan e Sikkim. Mentre circa 6.000.000 di Tibetani vivono ancora in Tibet, cercando di resistere al processo inarrestabile di sinizzazione e al “genocidio per diluizione” in corso.

Perché l’Esilio

In Tibet, dopo l’occupazione, professare la propria religione è diventato un reato. Nelle scuole è proibito l’uso della lingua tibetana, parlata e scritta, mentre viene insegnato solo il cinese mandarino. Non vi è alcuna parità di lavoro tra Tibetani ed etnia Han. Migliaia di uomini, donne e adolescenti sono torturati e detenuti, anche a vita, per reati di opinione, nei Laogai, campi di lavoro forzato dove si pratica la tortura, la rieducazione politica e il traffico di organi. Per queste principali ragioni molti Tibetani hanno scelto e continuano a scegliere la via dell’Esilio. E coloro che non possono affrontare il viaggio affidano i propri figli, anche molto piccoli, a un adulto di riferimento, perché possano mantenere vivo il patrimonio culturale del Tibet, anche se fuori dal proprio Paese. Il prezzo da pagare è disumano: separarsi per sempre o per un tempo non prevedibile, oltre al rischio di non superare il viaggio attraverso l’Himalaya.
Coloro che riescono a oltrepassare il confine arrivano in Nepal e, di lì, raggiungono l’India. Hanno lasciato nella loro patria tutto. Affetti, persone care, oggetti anche di prima necessità. Conservando la speranza di un ritorno in un Tibet Libero. In Esilio trovano una comunità forte ad accoglierli e la possibilità di condividere dolori e desideri. Trovano anche la Libertà – sebbene pagata a un prezzo iniquo – insieme a possibilità di studio e di lavoro.

Dove vivono i Rifugiati Tibetani

In Esilio i Rifugiati vivono in 58 Insediamenti (Tibetan Settlements) voluti da S.S. il XIV Dalai Lama. Stando alle stime della Central Tibetan Administration (aggiornate soltanto al 2009) i più grandi, accolgono fino a 15.000 persone tra laici e monaci. Il più piccolo in Bhutan non arriva a 100 unità. Mentre per alcuni Settlements il numero di persone non compare dalle schede ufficiali. Il che porta a stimare il numero complessivo di Rifugiati entro il 2009 in un numero minimo di 98.860 persone. Valore, ovviamente sottostimato, non solo per i dati mancanti ma anche per l’incremento dal 2009 ad oggi.

Come si vive in Esilio

I bambini (monaci o laici) studiano inglese, materie scientifiche e, in particolare, la lingua Tibetana, parlata e scritta, imprescindibile nel percorso formativo. In ogni caso la comunità è più importante del singolo individuo e tutto avviene in gruppo: il pasto, il gioco e il riposo.
Una delle prime preoccupazioni di S.S. il XIV Dalai Lama, dopo il Suo arrivo in India, è stata la formazione. Affinché i giovani Tibetani in Esilio potessero mantenere memoria della loro ricchissima tradizione e cultura. Oltre a porre le basi per un futuro lavoro. Sono nati così, insieme ai corsi monastici, i primi Tibetan Children Village (TCV), cui Jetsun Pema, sorella di S.S. il XIV Dalai Lama, ha dedicato tutta la Sua vita. Ad oggi i TCV sono diventati una fiorente comunità educativa integrata per i bambini Tibetani, orfani o con la famiglia (anch’essa in Esilio o rimasta in Tibet). L’importante istituzione ha sedi che si estendono dal Ladakh nel Nord Ovest dell’India fino a Bylakuppe in India del Sud, sfiorando le 17.000 unità di studenti (secondo recenti stime ufficiali).

Cosa si può fare per i Tibetani che vivono in Esilio

Quanto descritto in merito alla vita dei Tibetani in Esilio, rende comprensibile la necessità di fornire loro un aiuto concreto. Le cui modalità sono le più varie, sia da un punto di vista concettuale che pratico. L’aiuto principale dovrebbe essere di tipo politico e sociale perché la causa del Tibet possa ottenere il dovuto appoggio per una positiva risoluzione, in Patria. Il che risolverebbe tutti i problemi comunitari dell’Esilio e renderebbe giustizia a un sessantennio di occupazione. Vanno in questa direzione tutte le interrogazioni e risoluzioni da una parte, insieme alle manifestazioni di protesta e di diffusione sociale, cui i diversi Organismi di settore, in ogni parte del mondo, danno vita o costante partecipazione. Come anche AREF International Onlus fa, sin dagli inizi del 2000.
In Esilio la qualità di vita dei Tibetani è garantita da quanto viene istituzionalmente svolto dalle strutture governative locali, per mantenere benessere, consapevolezza, orgoglio nazionale e uno spirito combattivo giusto che guardi verso il futuro.
Aref International Onlus si affianca anche a questo impegno istituzionale tramite molteplici iniziative territoriali locali (ITL) volte a sostenere scuole, ospedali, comunità monastiche, imprenditoria e ogni altra attività capace di mantenimento autonomo e di sviluppo. Cui si aggiunge tutto il settore delicato e complesso del Sostegno a Distanza (SAD), al quale l’Associazione si dedica in modo costante e specifico, ormai da quasi 20 anni.

Come posso attivare un SAD e contattare l’Associazione?

Ci sono diverse possibilità:
– Compila la scheda di Registrazione in questa pagina
– Chiama il numero: 348-3851191
– Invia una mail a: info@arefinternational.org
– Chiedi un appuntamento in sede: via Licinio Calvo, 14 – 00136 Roma

Posso scrivere alla persona sostenuta a distanza?

In particolare per quanto riguarda i minori, tutte le comunicazioni debbono passare tramite l’Associazione e i Referenti locali di competenza. Quindi tu potrai inviare via mail la tua lettera all’Associazione la quale, a sua volta, la invierà all’Istituzione (o alla famiglia) di riferimento e, se necessario, l’Associazione si occuperà anche della traduzione. Ti chiediamo di utilizzare l’invio tramite mail, visti i tempi postali molto lunghi. L’Associazione, inoltre, riceverà dai Referenti locali ogni documentazione proveniente dalla persona sostenuta e diretta a te (informazioni, lettere, disegni, biglietti di auguri, ecc.), provvedendo a inoltrarti la scansione tramite mail.

Posso spedire un regalo alla persona sostenuta?

Ti chiediamo di non farlo. Non solo per non creare delle fantasie anticipatorie non idonee ma anche per evitare discrepanze tra persone appartenenti alla stessa Istituzione scolastica o comunitaria. Oltre alla considerazione che i costi di spedizione e sdoganamento sono comunque molto elevati.

Posso conoscere direttamente la persona sostenuta?

Consigliamo che questo avvenga, specie se si tratta di un minore, solo una volta che la relazione si è adeguatamente definita. Comunque sempre previo accordo con l’Associazione, con almeno 4 mesi di anticipo, al fine di consentire l’organizzazione della visita. Alla quale saranno sempre presenti sia la famiglia che l’Istituzione di riferimento, insieme a un referente locale dell’Associazione. Ti informiamo che per poter visitare le persone che risiedono nel Doeguling Tibetan Settlement di Mundgod, trattandosi di un Area riservata per Esuli, è necessario un permesso speciale (PAP) rilasciato dalle Autorità locali. Per l’ottenimento del quale è previsto un periodo non inferiore ai 3 mesi. L’Associazione, in questo caso, fornirà tutte e le informazioni e l’assistenza necessaria per presentare la documentazione richiesta.

Per quanto tempo dura il mio SAD?

Il SAD dura sino al permanere dei requisiti che ne hanno accompagnato l’attivazione e cioè: maggiore età, o completamento del corso di studi concordato (di base o College), o risoluzione dello stato di malattia o dello stato di bisogno. Inoltre il SAD si conclude necessariamente, in anticipo, qualora la persona o la sua famiglia, per qualunque motivo, si trasferiscano altrove. Il che renderebbe impossibile per l’Associazione mantenere i necessari contatti. In ciascuno di questi casi, potrai, o meno, decidere di attivare un nuovo SAD. Inoltre, qualora circostanze ostative ti rendessero impossibile la prosecuzione dell’impegno preso, sarà sufficiente comunicarlo, con adeguato anticipo e motivazione. L’associazione si farà carico della persona fino a reperimento di un nuovo Sponsor.

Come sarà utilizzato il mio contributo?

Il tuo contributo andrà utilizzato in toto a favore della persona beneficiaria del SAD. Salvo la detrazione prevista per legge di una quota inferiore all’11%, da destinare alle spese di gestione dell’Associazione. Il contributo consentirà alla persona di poter più agevolmente sostenere le spese per i propri studi, o per il proprio sostentamento o per le proprie necessità abitative o per quelle sanitarie. Naturalmente, specie se si tratta di minori che vivono in famiglia o all’interno di un’Istituzione, è ovvio che, entrambe saranno beneficiarie, in parte e indirettamente, dell’importo del SAD. Il quale acquista, in questo senso, anche un importante valore di promozione sociale.

Il mio SAD è fiscalmente detraibile?

Sì, puoi dedurre/detrarre l’importo versato per il tuo SAD nella dichiarazione dei redditi. Per questo dovrai allegare la ricevuta del bonifico bancario a favore dell’Associazione. Ti invieremo, comunque, anche una ricevuta del bonifico che hai effettuato in favore dell’Associazione per l’anno di competenza, da presentare al commercialista qualora richiesto.

Diritti e Garanzie

In qualità di Sponsor hai naturalmente diritto di ricevere, da parte dell’Associazione, ogni informazione in merito sia alla persona da sostenere che agli eventuali intermediari e referenti locali della segnalazione. Mentre, se lo desideri, puoi mantenere il tuo anonimato.
In caso di visite in India, le esperienze sinora effettuate ci continuano a suggerire una particolare cautela sia riguardo i tempi che i modi di effettuazione della visita stessa. Si ritiene, infatti, che una conoscenza diretta possa essere utile solo una volta che si sia instaurato un rapporto di reciproca confidenza e fiducia. E purché tale visita non introduca alcun turbamento nella vita quotidiana della persona sostenuta, né attraverso la proposizione di condizioni che potrebbero essere vissute come particolarmente desiderabili, né attraverso il costituirsi di reciproche aspettative che esulano totalmente dal rapporto del SAD.
In ogni caso, poiché le persone sostenute mostrano costantemente una particolare propensione all’ospitalità e all’accoglienza, anche in situazioni di disagio sociale e di grande povertà, riteniamo etico che tu come Sponsor, in caso di eventuale conoscenza diretta, debba considerare la stessa come un’occasione di apprendimento per te, non gravando in alcun modo sulla organizzazione di vita della persona sponsorizzata, né producendo alcun tipo di variazioni alla stessa.
In ogni caso tu puoi fornire alla persona prescelta la tua foto e ogni notizia che riterrai utile in merito alle tue condizioni di vita e di lavoro, sempre mantenendo il massimo rispetto per la cultura “diversa” con cui stai entrando in contatto. In ogni caso l’Associazione si riserva ogni diritto di eventuale vigilanza e controllo. Anche attraverso schede informative e di valutazione. Come anche il diritto insindacabile di non accogliere la richiesta di sponsorizzazione qualora questa provenga da persone che non offrano sufficienti garanzie.
Infine il tuo impegno è anche quello di prendere visione integrale di tutto il materiale illustrativo che l’Associazione riterrà di voler fornire (depliant, indirizzi web, ecc.) con lo scopo di consentire una conoscenza più ampia possibile del contesto culturale, politico, sociale, religioso e geografico cui appartiene la persona sponsorizzata.