Marcia per la Terra – Roma, 08/11/2015
In migliaia abbiamo marciato oggi a Roma in difesa della terra, con partenza dal Colosseo e arrivo in Piazza San Pietro, in tempo per l’Angelus di Papa Francesco, che ci ha rivolto un saluto e un ringraziamento. L’evento, cui hanno partecipato oltre 70 Associazioni è legato alla due giorni che il Vicariato dedica alla Giornata diocesana per la custodia del creato.
Il Gruppo Pro Tibet ha partecipato numeroso, con esponenti della Comunità Tibetana in Italia, dell’Associazione Donne Tibetane e di noi supporter: Associazione Italia Tibet, AREF International Onlus, Tso Pema Non Profit Onlus, Associazione Giamsè Jhien Pen Onlus, Casa del Tibet Roma, Istituto Samantabhadra, Dakini Onlus, Associazione Nodo Infinito.
Riporto con preoccupazione condivisa uno stralcio dal messaggio di Flavio Lotti, Coordinatore della tavola per la Pace: “Accadrà all’improvviso. In un attimo. Sotto i nostri occhi. Sarà incredibile, orribile, terrificante. Ma sarà troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Il tempo sta cambiando e con il tempo la vita sulla terra. Ancora oggi fatichiamo a credere che possa coinvolgere anche noi. Ma è solo questione di tempo … In pochissimo tempo abbiamo devastato irreparabilmente quello che la natura aveva creato nei secoli. In pochi decenni abbiamo distrutto, inquinato, manipolato l’aria, l’acqua, il suolo, la natura, gli animali in un modo così violento da provocare sofferenze enormi a milioni di persone e da pregiudicare la vita di tantissimi altri …”.
La nostra attenzione specifica, è rivolta naturalmente al Tibet – Terzo Polo di questo mondo che è a rischio, nel suo insieme.
La nostra condanna – forte – è a chi non si preoccupa di altro che del proprio tornaconto, a chi invade, devasta, distrugge, sfrutta, divora e, in modo tracotante, resta a guardare. In primis il Governo di Pechino responsabile di un danno ecologico senza precedenti che già da solo basterebbe per una legittima messa bando e per una doverosa epurazione …
Dobbiamo muoverci subito. Tutti. Adesso. Perchè potrebbe non esserci più tempo. E perché oggi è già troppo tardi!