Hong Kong, la polizia locale invita i cittadini a denunciarsi tra loro
Giovedì 5 novembre 2020 l’account Facebook ufficiale della polizia di Hong Kong ha pubblicato un annuncio in cui invita implicitamente gli abitanti dell’ex colonia britannica a denunciarsi tra loro nel caso in cui vi siano violazioni delle legge sulla sicurezza nazionale.
Hong Kong, la polizia: “Accettiamo fotografie, audio e video”
“Per agevolare la fornitura di informazioni o di relazioni relative alla sicurezza nazionale – si legge -, il Servizio di Sicurezza Nazionale della Forza di Polizia di Hong Kong ha ufficialmente lanciato oggi (5 novembre) la linea diretta NSSA Reporting Hotline“.
Si tratta di un vero e proprio servizio dedicato alla questione della legge sulla sicurezza nazionale (fortemente voluta dalla Cina, lo ricordiamo), grazie al quale la polizia locale può ricevere “informazioni, fotografie, audio o video” da qualsiasi persona.
“La linea diretta telefonica non risponde a nessuna chiamata”, precisano. Inoltre, le autorità promettono che “non riceveranno le informazioni personali tramite questa linea diretta. Tutte le informazioni raccolte non saranno divulgate a terzi e saranno trattate rigorosamente secondo l’ordinanza sui dati personali”. Ma considerando le influenze cinesi su Hong Kong, è difficilmente ipotizzabile che questa promessa verrà mantenuta.
【 國安處舉報熱線…
Pubblicato da 香港警察 Hong Kong Police su Mercoledì 4 novembre 2020
La polizia di Hong Kong: se i cittadini non si fidano
A Radio Free Asia, Icarus Wong del Civil Rights Observer ha spiegato che tutto ciò potrebbe “creare una cultura dell’informazione di ritorsione, in stile Rivoluzione Culturale, oltre a rafforzare l’effetto agghiacciante sulla libertà di parola”, oltre a determinare una divisione sociale tra la popolazione.
Non è la prima volta che le autorità locali di Hong Kong vengono aspramente criticate. In occasione dell’arresto di due attivisti pro-democrazia, infatti, le Forze dell’Ordine furono accusate di voler riscrivere la storia di quanto accadde il 21 luglio 2020, alla stazione di Yuen Long. Alcuni consiglieri del distretto, infatti, hanno denunciato un’alterazione nel racconto degli eventi da parte della polizia.
In linea generale, poi, ci sono le diverse (e strane) tempestività di arresto e rilascio di alcuni degli esponenti di spicco dell’ex Demosisto. Basti pensare, ad esempio, alla vicenda di Agnes Chow oppure alla storia a due puntate di Joshua Wong, prima arrestato e poi fatto rilasciare poco dopo.
Ultimamente, invece, a tenere banco è al questione dei 12 Youths, su cui la polizia locale sembra aver giocato un ruolo fondamentale nella cattura. Qualche settimana fa, è stato anche lanciato un appello globale per la loro liberazione.
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Articolo di Angelo Andrea Vegliante