Xu Zhangrun parla dopo scarcerazione: “Sfiderò istituzioni fino alla morte”

Xu Zhangrun

Xu Zhangrun parla dopo scarcerazione: “Sfiderò istituzioni fino alla morte”

Il 6 luglio 2020 il docente di diritto Xu Zhangrun è stato arrestato dalle forze dell’ordine della Cina con l’accusa di aver “favorito la prostituzione” (Asia News) durante una visita a Chengdu (Sichuan) nell’estate 2019. Dopo 6 giorni di detenzione, Xu è stato scarcerato e ha fatto ritorno nella propria casa a Pechino.

Secondo colleghi e amici, si tratterebbe di un’accusa confezionata ad arte su Xu Zhangrun al fine di distruggere la sua reputazione, dopo che fu protagonista di vari saggi critici contro il governo cinese di Xi Jingping. Ora, però, il professore è tornato a parlare.

Xu Zhangrun e le collisioni con il governo cinese

Xu Zhangrun è nato nell’ottobre 1962, è un giurista, un ricercatore e un professore di giurisprudenza e diritto costituzionale cinese molto noto. La sua è una storia abbastanza particolare, molto spessa emersa per i suoi attacchi pubblici contro la gestione del Paese da parte del Partito Comunista Cinese.

Ad esempio, nel febbraio 2020 Xu Zhangrun ha pubblicato un saggio dal titolo “Viral Alarm: When Fury Overcomes Fear“, con il quale il ricercatore condanna apertamente la gestione del Coronavirus da parte del governo locale, soprattutto il ritardo nella diffusione di importanti informazioni sul virus. Tuttavia, ben prima dell’attuale pandemia, Xu Zhangrun si era scagliato direttamente contro Xi Jingping. Nel luglio 2018, infatti, pubblicò un libro dal titolo “Imminent Fears, Immediate Hope” in cui criticava i cambiamenti politici del segretario generale del PCC.

Il suo attivismo ha sempre attirato l’attenzione delle istituzioni locali, tanto che, dopo la pubblicazione del saggio nel 2020, gli amici del docente hanno riferito di non essere riusciti più a contattarlo per diverso tempo – anche perché il suo account WeChat era improvvisamente sparito, così come il suo nome era stato cancellato da Weibo (The Guardian). Poi, l’arresto il 6 luglio 2020 (The Globe and Mail), con vari capi di accusa, tra cui appunto le aperte critiche per le risposte della Cina alla pandemia (New York Times). Dopo esser stato rilasciato 6 giorni dopo (Reuters), Xu Zhangrun viene anche licenziato dall’Università di Tsinghua per “corruzione morale” (CNN).

Xu Zhangrun: “Leader PCC? Stravaganti”

Nonostante le pressioni del governo, Xu Zhangrun continua a far parlar di sé e, stavolta, con una lettera indirizzata agli ex alunni dell’Università Qinghua nella quale ha insegnato per anni. In questa lettera, il professore torna ad attaccare il sistema politico cinese, colpevole di costruire un’immagine rosea fittizia della nazione. Dopo aver definito “stravagante” lo stile di vita dei leader del PCC, il professore denuncia che “la maggior parte dei nostri compatrioti riesce a malapena a mangiare, lotta per sopravvivere” (Asia News). Infine, ha definito il mondo intellettuale cinese in preda a “decadenza, presunzione e conformità”, mentre “è nostra responsabilità e nostro destino affrontare questi tempi, soffrire, mantenere viva la fiamma nella notte buia, e dare il benvenuto all’alba”.

Articolo di Angelo Andrea Vegliante

Immagine di copertina: Asia News