“Roma incontra il Tibet”: il nostro reportage sull’evento dell’Istituto Samantabhadra
Nella serata di domenica si è concluso l’evento “Roma incontra il Tibet”, organizzato dall’Istituto Samantabhadra presso il Centro Yoga Yap (Via Aurelia, 619), di cui già abbiamo dato notizia sul nostro sito.
I dettagli della serata dell’evento dell’Istituto Samantabhadra
Dopo due intense giornate di lavoro, cinque monaci provenienti dal Monastero di Gaden Jangtse del Doeguling Tibetan Settlement di Mundgod (Karnataka State, India del Sud) hanno completato e dissolto il Mandala di Avalokiteswara per poi distribuire le polveri colorate a tutti i partecipanti. Le rituali Cerimonie di preghiera per l’evento sono state guidate dal nuovo Direttore spirituale dell’Istituto Samantabhadra, il Ven. Geshe Dorji Wangchuk, già direttore e medico per nove anni del Tibetan Medical Centre.
AREF, Marilia Bellaterra: “Coinvolgimento forte e denso di emozioni”
Non è certo la prima cerimonia del genere cui partecipo. E ormai faccio anche fatica a serbare memoria delle innumerevoli volte in cui ho ascoltato il salmodiare dei monaci al suono delle campane, osservato i gesti rituali e ricevuto il dono di buon auspicio delle polveri preziose. In diversi contesti, ristretti oppure oceanici, come in occasione dei Kalachakra conferiti dal Dalai Lama. Oppure per tutte le volte in cui, per trasmettere anche ai bambini sin dall’asilo, il senso dell’impermanenza, del non attaccamento e della condivisione abbiamo fatto realizzare dalle loro piccole mani diversi mandala con riso o sale di molti colori. Il coinvolgimento è stato, comunque, sempre molto forte e denso di emozioni.
All’evento presente anche Lobsang Dargay
Alle quali, stavolta si è aggiunto un elemento nuovo. Infatti, con mio grande stupore, uno dei monaci che hanno realizzato e dissolto il Mandala era Lobsang Dargay, della Gaden Jangtse Thoesam Norling School di Mundgod, parte del team che nel 2009 aveva dato vita alla Rivista “The Quest” ancora oggi, pubblicata con il sostegno della nostra Associazione. E attraverso la quale giovani monaci continuano a diffondere temi esclusivamente sociali e politici relativi all’occupazione del loro Paese, promuovendone il diritto alla Libertà e alla Pace.
È stata davvero una grande gioia incontrare di nuovo Lobsang Dargay, sempre determinato e sorridente, con una nuova luce più adulta e consapevole nello sguardo. Come fosse una simbolica testimonianza del buon esito del nostro lavoro e l’auspicio di un futuro del Tibet, doverosamente “buono” e degno di tale nome.
Come è stata altrettanto una gioia non solo essere riconosciuta dal Ven. Geshe Dorji Wangchuk (Istituto Samantabhadra), ma anche pubblicamente ringraziata per l’impegno che, ormai da quasi venti anni, AREF International Onlus mette nel sostenere la causa del popolo Tibetano.
Articolo di Marilia Bellaterra