Protesta a Berna dei sostenitori del Tibet libero
Manifestazione in Svizzera per un dialogo fra la Cina e il Governo Tibetano in esilio
In occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping del 15 gennaio 2017 a Berna, in Svizzera, centinaia di attivisti sostenitori del Tibet Libero rappresentati da Amnesty International, dall’associazione gioventù Tibetana in Europa (VTJE) e dalla società dell’amicizia svizzero-tibetana (GSTF), hanno manifestato a favore di un nuovo dialogo che possa nascere fra la Cina e il Governo Tibetano in esilio, in tema di diritti umani fondamentali e di democrazia.
I manifestanti hanno presentato anche un documento programmatico che vedrebbe proprio la Svizzera come mediatore, inserendo in questo appello delle richieste specifiche al presidente Xi Jinping formulate da tutte le associazioni pro Tibet presenti nella Confederazione Elvetica. Le proposte espresse dal documento sono state prese in carico dal dipartimento federale degli Affari Esteri svizzero con la garanzia che vengano sottoposte all’attenzione delle autorità cinesi.
Nel 1999, a Berna, vi fu una analoga manifestazione nei confronti dell’allora presidente cinese Jiang Zemin, in visita di Stato, il quale si lamentò della presenza in Piazza Federale degli esuli Tibetani. Per questo motivo, il 15 gennaio, la piazza è stata resa off limits, inoltre l’autorizzazione a manifestare è stata data solo per le ore della mattina, quando in realtà Xi Jinping non era ancora sul posto. L’associazione VTJE, tramite il suo portavoce, ha fatto presente l’insoddisfazione per questa decisione, ritenuta antidemocratica, di censura e del tutto filo cinese, al fine di preservare un’immagine della Svizzera e dei suoi governanti allineata soprattutto per fini commerciali.
Durante la manifestazione inoltre un esule Tibetano si è cosparso il corpo di una sostanza infiammabile provocando l’immediata reazione degli agenti in servizio che lo hanno condotto in Ospedale. Insieme agli striscioni di protesta e agli slogan per la violazione dei diritti da parte della RPC, sono state versate sulla neve e su un tappeto di carta igienica delle taniche di vernice rossa a ricordare le violenze e le torture subite in Tibet dai prigionieri politici.
Nel pomeriggio l’azione di protesta è proseguita in una zona attigua alla Piazza Federale, senza autorizzazione da parte delle autorità svizzere, mentre il presidente cinese era presente in città. Questa azione finale dei sostenitori del Tibet Libero è durata circa tre quarti d’ora e si è conclusa con l’arresto di 14 persone da parte delle forze dell’ordine.