Quali sono stati i temi affrontati dal Dalai Lama e dalla delegazione di scienziati cinesi?
Dall’1 al 3 novembre, a Thekchen Chöling (McLeod Ganj, Dharamsala, India), il Dalai Lama ha incontrato nove scienziati cinesi per parlare di fisica quantistica, ambiente e religione. Tre giorni in cui il leader buddhista ha sottolineato l’importanza dello studio delle neuroscienze e l’esigenza di sviluppare politiche sostenibili nei confronti dell’ambiente. Andiamo a vedere cos’è successo giorno per giorno.
Primo giorno, Dalai Lama: “Dobbiamo insegnare l’igiene emotiva”
La prima giornata è iniziata presso il Tempio Tibetano Principale, con la presenza del Dalai Lama e degli scienziati cinesi (per lo più taiwanesi). “Questa è la prima volta che abbiamo l’opportunità di dialogare con degli scienziati prevalentemente cinesi – ha sottolineato il Dalai Lama -; negli ultimi 30 anni ho incontrato soprattutto scienziati occidentali, americani ed europei e più raramente giapponesi e indiani“.
Il Dalai Lama ha detto che l’incontro ha avuto un duplice scopo “Il primo è quello di ampliare le nostre conoscenze. Fino alla fine del XX secolo l’attenzione della ricerca scientifica si concentrava soprattutto sul mondo materiale. C’era poco interesse per la mente, solo indagini sul cervello. Quindi, uno degli scopi di questi incontri è quello di ampliare le nostre conoscenze, per includere sia la mente sia fenomeni esterni e ottenere una comprensione più completa. Il secondo scopo riguarda invece l’uso che viene fatto della conoscenza. Nonostante i progressi derivanti dalla ricerca scientifica e dallo sviluppo tecnologico, vi sono stati anche effetti spaventosamente deleteri: le armi nucleari e altri strumenti di distruzione di massa possono sembrare un un risultato notevole, ma il loro unico scopo è quello di uccidere“.
Il Dalai Lama, inoltre, si è soffermato anche sulla salute e sul benessere umano: “Gli scienziati hanno scoperto che uno stato costante di paura e rabbia danneggia la nostra salute, minando il nostro sistema immunitario, mentre coltivare un atteggiamento più compassionevole porta la pace della mente e migliora il nostro benessere generale”. Dunque, c’è bisogno di “insegnare l’igiene emotiva, ovvero come affrontare le nostre emozioni distruttive“.
Parola agli scienziati
Per la delegazione degli scienziati cinesi, il primo a parlare è stato Yuan Tseh Lee, premio Nobel per la chimica nel 1986. Come riporta Dalailama.com, il professore ha descritto la scienza “come un linguaggio che permette di comunicare con la natura, una lingua che dobbiamo imparare“.
A seguire, gli altri partecipanti, ognuno con un argomento da condividere. Il dottor Shih Chang Lee ha spiegato la simmetria spazio-temporale e la fisica quantistica, concentrandosi sulla legge di inerzia di Newton e dell’osservazione di Einstein. Il dott. Chili Dong Chen si è focalizzato su cosa possiamo imparare dalla natura, mostrando dei filmati di alcune specie animali e del loro comportamento. Il dottor Yueh-Nan Chen ha introdotto il tema “Dalla fisica quantistica alla biologia quantistica“, ponendo in esame il paradosso del gatto di Schrodinger. Infine, il dottor Shawn Y. Lin ha discusso dell’importanza della luce solare come motore della vita sulla terra, ricordando le ricerche in corso volte a migliorare lo sviluppo delle energie sostenibili.
Secondo giorno, Dalai Lama: “Le emozioni distruttive sono legate all’ignoranza”
Il secondo giorno si è arricchito della presenza del professor Albert M. Chang, che ha moderato l’incontro. A prender la parola, poi, ci hanno pensato il dottor Ting-Kuo Lee e il professor Maw-Kuen Wuen Wu, che hanno introdotto l’argomento della superconduttività. A questo argomento, il Dalai Lama ha ribattuto sostenendo che “una differenza tra la presentazione della fisica quantistica della realtà e la posizione buddhista è che, secondo l’antica tradizione indiana, ci sono cose che sono soggette al cambiamento e cose che sono incondizionate. Nel mondo della mente, nell’esperienza soggettiva, ci sono concetti che non sono né oggetti del mondo né oggetti dell’esperienza“.
Sempre Dalailama.com, riporta anche l’argomento discusso dal professor Albert M. Chang, cioè il “trasporto quantistico, riferendosi alla sovrapposizione lineare e ai fenomeni non lineari emergenti nel trasporto di elettroni“. Il professore, inoltre, ha anche chiesto al Dalai Lama se avesse mai notato una corrispondenza tra gli effetti della meccanica quantistica e qualche aspetto della filosofia buddhista. “Tutte le emozioni distruttive sono legate all’ignoranza, che fraintende l’apparenza per realtà – ha risposto il leader religioso -. Pertanto, esistono due verità, due livelli di realtà. C’è una realtà convenzionale che considera reali le apparenze, che significa accettare il mondo senza analizzarlo, e c’è un’indagine della realtà che produce saggezza, svelando questo fraintendimento. Anche la fisica quantistica distingue tra apparenza e realtà“.
Infine, il professor Chung-Yuan Mou ha discusso una relazione sull’acqua, con grande approvazione del Dalai Lama, il quale ha ricordato come, nel classici racconti buddhisti, l’acqua sia uno degli elementi alla base della “formazione“, del “perdurare” e della “distruzione dell’universo e al suo definitivo ritorno allo spazio“.
Terzo giorno, il problema del riscaldamento globale
La terza giornata è iniziata con una fotografia del nostro pianeta dallo spazio, che ha aperto il confronto sull’importanza di sviluppare politiche di sostenibilità ambientale. In particolare, il professor Yaun Tseh Lee ha sviluppato un excursus storico molto significativo, incentrato sul ruolo dell’uomo nella progressiva distruzione del pianeta. “L’aumento del riscaldamento globale sta dando origine a condizioni climatiche estreme – ha detto Yaun Tseh Lee, come riferisce Dalailama.com -. Quest’anno, ha infranto tutti i record per temperatura, tifoni distruttivi e incendi boschivi“.
Oltre a presentare dati e statistiche, il professore ha indicato cinque vie utili per la sostenibilità ambientale: risposte globali ai problemi globali; ritorno alla natura e al sole; vivere meglio per meno; controllare l’esplosione demografica; migliorare l’uguaglianza in tutto il mondo, diminuendo la forbice della differenza sociale tra ricchi e poveri.
Dalai Lama: “Se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo cambiare il nostro cuore”
Tutti temi molto cari al Dalai Lama, che ha ricordato come “il riscaldamento globale è molto serio e sta causando sempre più disastri naturali. Poiché tutto è interdipendente, dobbiamo rivedere i nostri stili di vita e adottare fonti energetiche alternative. Le grandi aziende e le grandi nazioni devono assumersi la responsabilità. Il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi è molto triste. In queste circostanze è importante che gli scienziati parlino dei pericoli che affrontiamo e avvertiamo il pubblico“.
“Negli ultimi due giorni – ha poi aggiunto – le nostre discussioni si sono concentrate sui fenomeni esterni, ma il vero cambiamento nel mondo verrà solo da un cambiamento di cuore. L’egocentrismo è dannoso; dobbiamo pensare invece in termini globali. Possiamo cambiare il modo di pensare delle persone attraverso l’educazione e gli scienziati possono contribuire a questo fornendo informazioni dettagliate. In definitiva, dobbiamo cambiare gli atteggiamenti, non per legge ma per educazione, perché i problemi che sono stati appena descritti riguardano il mondo intero“.
Lo spazio vuoto e la meditazione
Infine, dopo una breve discussione riguardare lo spazio vuoto, il dottor Yueh-Nan Chen ha chiesto al Dalai Lama come la sua comprensione della fisica quantistica aiutasse la meditazione. “La mia pratica quotidiana è meditare sul vuoto – ha rivelato -. E anche l’altruismo. Je Tsongkhapa parla dello sviluppo della meditazione sul vuoto. Dice che le apparenze sono insorgenze dipendenti infallibili; mentre il vuoto è privo di asserzioni. Finché queste due intese sono viste come separate, non hai ancora realizzato l’intento del Buddha. Quando queste due realizzazioni sono simultanee e concomitanti, da una semplice vista di un sorgere dipendente infallibile arriva una certa conoscenza che distrugge completamente tutti i modi di afferrare mentalmente. A quel tempo l’analisi della visione profonda è completa“.
L’apertura del Dalai Lama a nuovi incontri
Alla conclusione dell’ultimo giorno, il Dalai Lama ha ringraziato tutti i partecipanti: “La chiave è ricordare che non esiste nulla come appare e allenare la tua mente. Spero che questo sia solo l’inizio. Spero che tali incontri possano essere ripetuti“.
Articolo di Angelo Andrea Vegliante