Biden valuta il boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi di Pechino 2022
Il 18 novembre 2021 il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden ha ammesso che sta valutando il boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi di Pechino 2022, proposta avanzata in passato anche dalla speaker della Camera Nancy Pelosi: “È una cosa che stiamo considerando” (Il Fatto Quotidiano), ha detto durante un’uscita pubblica.
Nel dettaglio, la possibile decisione di Biden è influenza dal fatto che “ci sono aree nelle quali abbiamo preoccupazioni, gravi preoccupazioni: gli abusi sui diritti umani”, come ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca, con molta probabilità riferendosi a quanto sta accadendo nello Xinjiang.
Il boicottaggio diplomatico riguarderebbe solo le alte cariche politiche e i funzionari degli Stati Uniti d’America, mentre gli atleti sarebbero comunque liberi di poter prendere parte alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2022.
Boicottaggio Pechino 2022, Cina lancia un appello alle aziende statunitense
Come si apprende da Askanews, la Cina ha lanciato un appello nei confronti dei gruppi d’affari USA per non aderire al possibile boicottaggio di Pechino 2022. A parlare apertamente è stato il viceministro degli Esteri cinese Xie Feng: “Spero che tutti continuino ad avere un ruolo importante e unico, parlino ovunque, incoraggino il governo Usa a perseguire una politica razionale e pragmatica nei confronti della Cina, smettendola di combattere guerre commerciali, industriali e tecnologica; e smettendola di creare scontri e conflitti di valori, di ideologie e geopolitici”.
Qual è la posizione dell’Italia nei confronti del boicottaggio di Pechino 2022?
Al momento, né il premier Mario Draghi né il presidente del CONI Giovanni Malagò hanno espresso posizioni in merito al possibile boicottaggio (anche diplomatico) delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2022. Qualche timido segnale è solo arrivato a livello europeo da Bruxelles, che durante l’estate 2021 ha varato una risoluzione non vincolante che chiede ai vari Stati membri di “rifiutare gli inviti per i rappresentanti governativi e diplomatici a presenziare alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, a meno che il governo non dimostri un miglioramento significativo della situazione dei diritti umani a Hong Kong, nella regione uigura dello Xinjiang, in Tibet, nella Mongolia Interna e nel resto del Paese”.
In Italia però il dibattito resta ancora abbastanza spento. L’unico lampo locale è stato rappresentato da una delegazione umanitaria che, nel giugno scorso, è andata sotto gli uffici del CONI per presentare una lettera di richiesta di boicottaggio e ritiro degli atleti, alla quale però non è ancora pervenuta alcuna risposta o replica.
Articolo di Angelo Andrea Vegliante