Altri Paesi hanno scelto il boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino 2022
Dopo l’annuncio del boicottaggio diplomatico di Pechino 2022 da parte degli Stati Uniti d’America, qualche altra nazione ha preso la palla al balzo per schierarsi apertamente contro la manifestazione attesa in Cina tra febbraio e marzo del prossimo anno. Da varie parti del mondo infatti stanno arrivando consensi per non inviare alcuna delegazione politica e istituzionale ai prossimi Giochi invernali.
Quali sono gli altri Paesi in favore del boicottaggio diplomatico di Pechino 2022?
Il 6 dicembre 2021 la Casa Bianca ha confermato l’adesione al boicottaggio diplomatico delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2022. Si tratta di una presa di posizione contro il “genocidio e i crimini contro l’umanità in corso in Cina” (CNN). Motivazioni che sono state alla base anche di una manifestazione andata in scena a Roma nel giugno 2021, sotto la sede del CONI, alla quale non è mai giunta una replica ufficiale. L’idea del boicottaggio diplomatico era già stata avanzata mesi addietro dalla speaker della Camera Nancy Pelosi, e ora sta richiamando a raccolta diverse nazionalità.
Nei giorni seguenti infatti sono arrivate le adesioni di Australia, Regno Unito, Canada e Giappone (sarà comunque presente Seiko Hashimoto, la presidente del Comitato organizzatore di Tokyo 2020). Anche in questo caso, le motivazioni riguardano le violazioni dei diritti umani documentate in Cina. “Se vengono oppure no, non importa a nessuno”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin dopo l’annuncio australiano (Skytg24).
Invece, insieme all’Italia, Corea del Sud e Russia hanno fatto sapere che non boicotteranno le prossime Olimpiadi invernali. Il CIO invece si astiene dal diffondere commenti, come accaduto nella conferenza stampa di chiusura dei Giochi di Tokyo 2020. Mentre la National Hockey League canadese ha dato forfait: come si legge nel comunicato ufficiale, gli atleti non scenderanno in campo “perché il programma della stagione regolare è stato interrotto a causa dell’aumento dei casi di COVID-19 e dell’aumento del numero di partite rinviate”. Non ci sono riferimenti o prese di posizioni in materia di diritti umani.
Cos’è un boicottaggio diplomatico?
In pratica è una forma di dissenso che permette agli atleti di tutto il mondo di gareggiare sotto la propria bandiera, ma impone ai funzionari governativi e istituzionale di non prender parte alle cerimonie dei Giochi Olimpici e Paralimpici. Nel corso della storia non è la prima volta che sentiamo parlare di queste scelte: in passato a Mosca 1980 gli USA e altri Paesi in giro per il mondo non fecero partire nemmeno gli atleti in risposta alla invasione dell’URSS in Afghanistan del dicembre 1979.
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