Boicottaggio Pechino 2022: bandiera tibetana durante cerimonia della torcia
Il boicottaggio delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2022 sembra ancora destinato al silenzio, nonostante qualche (timido) passo da parte di alcuni governi mondiali. Ancora nulla di fatto sull’ipotesi del boicottaggio diplomatico proposto dalla speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi. Il tempo intanto scorre inesorabile, mancano pochi messi all’inizio dei giochi invernali, e qualcuno ha provato a richiamare l’attenzione sul tema.
Boicottaggio Pechino 2022: protesta pro-Tibet durante cerimonia di accensione della torcia
Il 18 ottobre 2021 è andata in scena la cerimonia di accensione della torcia olimpica e, per alcuni istanti, ci sono state proteste di manifestanti in favore del Tibet, per richiamare le delegazioni presenti ad avere maggiore attenzione sul tema dei diritti umani in Cina. Il sit-in è stato accompagnato dalle bandiere tibetane. Come segnala RFI, i contestatori sono stati fermati e arrestati.
Tutto ciò è avvenuto sotto gli occhi del presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, il quale qualche settimana prima, alla conferenza stampa di chiusura di Tokyo 2020, era stato al centro di alcune critiche per non aver risposto alle domande sulle violazioni dei diritti umani in Cina. Il portavoce Mark Adams aveva spiegato che le risposte su Pechino 2022 sarebbero arrivate successivamente – al momento però non ci risultano prese di posizione da parte del numero uno del CIO.
A non aver preso una posizione netta è anche l’Italia. Anzi, all’inizio di settembre 2021 il premier Mario Draghi ha avuto anche una conversazione telefonica con il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, con l’auspicio di quest’ultimo che i due paesi collaborino insieme per “sfide comuni”. Insomma, non proprio porte chiuse da parte del Bel paese nei confronti della Cina, neanche dopo che nel giugno 2021 un sit-in umanitario (a cui ha preso parte anche Aref International Onlus) ha consegnato una lettera agli uffici del CONI chiedendo di non inviare atleti ai Giochi invernali. Lettera a cui ancora oggi non è ancora arrivata risposta.
I gruppi per i diritti umani continuano a chiedere il boicottaggio di Pechino 2022
Nonostante una situazione politico-sociale che sembra particolarmente stagnante, i gruppi internazionale dei diritti umani continuano a chiedere che si proceda con il boicottaggio delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2022. La richiesta è stata inviata da una conferenza stampa andato in scena a Atene (Grecia), dove si è parlato di “genocidio” di Pechino (Reuters).
Come riporta Reuters, Zumretay Arkin, uiguro-canadese, Program and Advocacy Manager del World Uyghur Congress ha affermato che “la Torcia Olimpica dovrebbe rappresentare la pace e la speranza, ma per il nostro popolo che vive sotto il brutale Partito Comunista Cinese questo rappresenta la complicità globale nell’estrema repressione della Cina”.
Leggi anche: Boicottaggio Pechino 2022, arriva il no della Federazione norvegese di sci
Foto di copertina di ARIS MESSINIS AFP