Resoconto manifestazione a Roma per il Tibetan Uprising Day
Come avevamo anticipato, il 10 marzo 2021 a Roma è andata in scena una manifestazione per il 62° Anniversario dell’Insurrezione di Lhasa o Tibetan Uprising Day, cui ha preso parte attiva anche Aref International Onlus. L’evento è stata un’occasione per portare alla luce la marcia di Tenzin Tsundue in favore della questione tibetana.
Tibetan Uprising Day: com’è stata strutturata la manifestazione
La manifestazione dedicata alla 62esima Tibetan Uprising Day è stata l’occasione per ricordare, come ogni 10 marzo da ben 62 anni, la sollevazione avvenuta nel Tibet, precisamente a Lhasa, contro l’oppressione delle politiche cinesi nei confronti del popolo tibetano e l’occupazione del paese dal 1950. L’evento è stato così strutturato:
- Manifestazione davanti l’Ambasciata della Repubblica Popolare di Cina in Italia, caratterizzata, particolare dagli interventi di: Mrs. Kalsang Dechen (Presidente Comunità Tibetana in Italia), Dechen Dolkar (Rapp. Donne Tibetane in Italia), Tashi Samdhup (della Comunità Tibetana), Claudio Cardelli (Pres. Ass. Italia Tibet), Elio Marini (Ass. Italia Tibet),Matteo Angioli, Laura Harth, Riccardo Zerbetto, Maria Perrone (Società Libera). Il Presidente di Aref International Onlus, Marilia Bellaterra, è intervenuta leggendo 2 poesie di Tenzin Tsundue
- Marcia simbolica dal ponte di Castel Sant’Angelo all’Ambasciata, a sostegno della marcia di Tenzin Tsundue
- Conferenza stampa alla Camera, di cui è disponibile qui sotto il video, realizzato da Claudio Cardelli (che ne ha autorizzato la pubblicazione e diffusione).
Di seguito, invece, alcune foto della manifestazione.
Che cos’è la marcia di Tenzin Tsundue
Tenzin Tsundue è un attivista tibetano indiano di origini tibetane che, dal 12 febbraio 2021 al 10 marzo 2021 ha percorso una marcia di 500 chilometri, a piedi da McLeod Ganj (Dharamsala) fino a raggiungere la capitale indiana Nuova Delhi. L’iniziativa, intitolata “Walk a Mile for Tibet“, aveva lo scopo di sensibilizzare la questione tibetana all’interno delle politiche di relazione tra India e Cina. Nel fare ciò, l’attivista ha portato con sé due bandiere, una indiana e l’altra tibetana.