Bambini lontani dal Tibet
Roma, 28 maggio 2008 – piazza Vittorio
Il progetto è stato realizzato nell’ambito fell’iniziativa del Comune di Roma “Intermundia”, con il Tavolo di Lavoro 3 (Intercultura, Formazione, Educazione allo Sviluppo) del Comitato cittadino per la Cooperazione decentrata del Comune di Roma.
Il Comitato per la Cooperazione Decentrata del Comune di Roma è un Organismo istituito con una triplice funzione: informativa e di coordinamento, consultiva, propositiva. E’ organizzato in sessioni tematiche denominate “Tavoli di Lavoro”. Il Comitato rappresenta una sede di confronto e consultazione tra l’Amministrazione comunale e i partner sociali attivi nel settore della solidarietà internazionale e cooperazione allo sviluppo al fine di promuovere, coordinare, valutare e programmare le iniziative in ambito cittadino nel suddetto settore. Le sue risoluzioni hanno valore di raccomandazione per l’Amministrazione Comunale. Il Tavolo di Lavoro 3 è uno spazio permanente di elaborazione e confronto sugli aspetti che riguardano l’educazione, la sensibilizzazione e la formazione continua. Ad esso aderiscono 26 Associazioni, tra cui l’AREF. Come noto Intermundia è il programma di interventi ed iniziative che mettono in atto politiche per l’educazione interculturale insieme alle scuole, ad altre istituzioni, alle Università, alle tante Associazioni e ONG che si occupano dei temi suddetti. L’Associazione Aref nell’ambito delle iniziative promosse dal Tavolo di Lavoro 3, ha partecipato all’evento Intermundia, in particolare nella giornata del 28 maggio 2008, presentando le proprie attività e iniziative volte principalmente alla conoscenza, al dialogo e all’integrazione fra culture diverse nel riconoscimento e rispetto delle differenze, con particolare riferimento alla cultura del Tibet. Per favorire e sottolineare l’esigenza e la legittimità di una cultura di pace.
Nell’occasione Aref ha realizzato un filmato e curato il montaggio dello stesso.
TIBET LIBERO: “COLORIAMO UN SOGNO”
Gli eventi della giornata si sono articolati in tre momenti interconnessi :
Per il Tibet “coloriamo un sogno”
I bambini delle scuole romane presenti hanno realizzato, all’aperto di fronte allo stand, con colori e pennelli, una grande bandiera del Tibet, come segno di partecipazione e di solidarietà per gli abitanti del paese delle nevi. I bambini sono stati aiutati nel loro impegno, dagli animatori e dai volontari dell’Associazione, sia nel realizzare i dettagli più complessi, sia nel comprendere il significato dell’evento, oltre che la simbologia delle immagini della bandiera.
Tra gli adulti, molte persone curiose, molti stranieri e anche alcuni giovani, residenti nel quartiere Esquilino … I quali, con la loro presenza, ci hanno aiutato a diffondere il nostro principale messaggio: che si apprende solo dalle differenze, che la diversità – se non ci spaventa – arricchisce la nostra mente. E che è sempre il tempo opportuno per diffondere una cultura della solidarietà e della pace.
Mostra fotografica “bambini lontani dal Tibet”
mostra fotografica e multimediale, ricca di immagini di bambini che vivono in terra d’esilio, lontani dal proprio paese …
Nei loro sorrisi – commoventi come quelli di tutti i bambini del mondo – una sfumata tristezza. Come se non fosse possibile sanare mai, fino in fondo, la perdita delle radici. Il che deve tenere sveglia, senza alcuna esitazione, la nostra coscienza e la tenacia del nostro impegno. Non solo perché si trovi – presto – una soluzione agli esiti iniqui del passato, ma soprattutto perché si impedisca al passato di dettare il loro – e il nostro – futuro.
la mostra è stata molto apprezzata dai numerosi visitatori i cui commenti sono stati la migliore testimonianza della condivisione di questo importante messaggio.
Performance musicale: Oscar Bonelli
La giornata si è conclusa con una performance musicale – molto coinvolgente – di Oscar Bonelli, che si è tenuta – di fronte alla bandiera del Tibet disegnata in precedenza da parte dei bambini – in uno spazio all’aperto, appositamente allestito per ricreare, oltre ai suoni, i colori e l’atmosfera del paese delle nevi.
Gli spettatori, adulti e bambini, hanno partecipato numerosi all’evento che si è protratto molto più a lungo di quanto previsto in programma. Oscar Bonelli, bravissimo come sua consuetudine, è riuscito a rendere “riservato” anche uno spazio rumoroso e pubblico, costruendo – con la sua voce, con i fiati e con le percussioni – un’atmosfera magica e assorbente.
Il nostro ringraziamento va a tutte le persone che hanno partecipato a questo importante evento, con curiosità, entusiasmo e rispetto.
Innanzi tutto un grazie ai bambini e alla cittadinanza. Che ci hanno dato una motivazione aggiuntiva a continuare nella direzione del nostro impegno.
Poi un grazie a tutti coloro che – a titolo personale o istituzionale – hanno reso possibile la preparazione e la realizzazione dell’evento, nelle inevitabili difficoltà “contestuali” che si sono incontrate. ll loro contributo è stato determinante, sia prima, che durante, che al termine dell’evento stesso. Sarebbe impossibile fare una graduatoria di importanza delle risorse profuse, da quelle operative e pratiche, a quelle organizzative, progettuali o di concetto. Ciascuna azione è stata determinante perchè senza l’impegno, davvero generoso, di tutti, questo evento non si sarebbe potuto realizzare. E avere il successo che ha avuto.
Ecco dunque, solo in ordine alfabetico, i nomi di queste persone, solidali e appassionate a cui va – a nome del popolo del Tibet – il nostro grazie di cuore:
Rossella Celmi, Francesco Codispoti, Sergio Falcone, Ambra Fedri, Martina Leonardi, Vittoria Manolio, Maddalena Miliano, Stefano Mosticoni, Mirella Onorato, Federica Ottaviani, Natalia Piccon, Giuseppe Silveri, Giovanni Vuono.
Un grazie, infine, alle istituzioni: La Gabbianella, in particolare nella persona di Lia Mele, Laura Marini e Mariella Bucalossi, presenti all’evento; il Comitato Cittadino; il Tavolo 3, in particolare nella persona di Oga Iazzarelli che ha guidato il progetto, oltre a sostenere lo sforzo di coordinare la partecipazione delle Associazioni, afferenti al tavolo, nel loro alternarsi all’interno dello stand.
Un solo – grande – rammarico.
Intermundia è, come noto, per la città di Roma un’occasione davvero speciale perchè possa esserci uno spazio di condivisione e confronto in cui le differenze – tra le razze, le culture, i popoli e le tradizioni – possano essere occasione di incontro e non di esculsione. Per i bambini, come investimento per il loro futuro e per gli adulti, come occasione di riflessione e di impegno attivo.
Quest’anno, come è noto, i tempi “assegnati” all’intero evento sono stati drasticamente ridotti. Lasciando un po’ tutti senza fiato, con l’onere per gli stessi organizzatori di cambiamenti dell’ultimo istante. E, legittimamente ci domandiamo se il prossimo anno Intermundia potrà esserci ancora …
Riteniamo che si sia trattato di una scelta politica molto grave. Una scelta, subita per forza, che lascia quesiti aperti e che suscita, da parte nostra, un fermo dissenso. Soprattutto in vista di eventi quotidiani che ci obbligano a ragionare in termini di tolleranza e di apertura. E che richiedono, quindi, di amplificare gli spazi del dialogo e del confronto, invece di ridurli …