La Campagna per la Liberazione del Tibet in Svizzera (Ginevra, 09/06/2017)
La manifestazione in Svizzera per la difesa dei Diritti Umani in Tibet
Il 9 giugno 2017 a Ginevra, in Svizzera, si è svolta una manifestazione a favore dei diritti umani per il Tibet da parte di un migliaio di partecipanti tibetani ed europei. La data e il luogo sono stati scelti in concomitanza del trentacinquesimo Consiglio ONU sui diritti umani che si svolge proprio nella capitale della Confederazione Svizzera, dove vi è una sede della Nazioni Unite.
La Campagna per la Liberazione del Tibet ha, in questa occasione, puntato sul mancato rispetto dei diritti fondamentali in Tibet da parte della Cina e promosso una maggiore attenzione da parte dell’ONU nei confronti della patria tibetana, puntando sulla sensibilizzazione verso l’intera comunità internazionale attraverso un’opera di solidarietà congiunta nei confronti del dossier Tibet. Molte personalità pubbliche di spicco di 6 Paesi europei hanno partecipato e speso parole importanti. tra i relatori: l’ex capo del governo Ceco, l’ex ministro dell’interno Britannico, un senatore Francese, un deputato Svizzero, un membro del parlamento tibetano in esilio, l’italiano Stefano Dallari di Casa del Tibet, il dissidente e giornalista cinese esiliato in Germania Zhang Phin. In questa giornata particolare si è richiesto soprattutto la liberazione del Panchen Lama e di tutti i prigionieri politici tibetani nonché il rispetto e la tutela della lingua tibetana e, nel memorandum presentato alle Nazioni Unite, si propone l’accesso in Tibet di un commissario ONU per i diritti umani.
La manifestazione del tutto pacifica si è conclusa con una preghiera congiunta.
AREF International è parte attiva della Campagna per la Liberazione del Tibet e ha bisogno di aiuto e sostegno concreto da parte di tutti coloro che credono nei diritti fondamentali dell’Uomo sanciti sia dall’ONU che dalla nostra Costituzione. Si può contribuire semplicemente donando il proprio 5 X 1000 ad AREF Onlus mediante la dichiarazione dei redditi.
Fonte: The Tibet Post