Boicottaggio Pechino 2022, arriva il no della Federazione norvegese di sci

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Boicottaggio Pechino 2022, arriva il no della Federazione norvegese di sci

Il boicottaggio delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2022 riceve il suo primo “No” ufficiale. A dichiararlo è la Federazione norvegese di sci, la Norges Skiforbund, che in comunicato stampa ha fatto sapere quali sono le ragioni dietro alla volontà di non portare avanti alcun tipo di azione contro i prossimi Giochi invernali.

Boicottaggio Pechino 2022, la Federazione norvegese di sci: “Gli atleti sono innocenti”

Attraverso un comunicato stampa diffuso il 30 settembre 2021, la Federazione norvegese di sci ha reso nota la propria posizione circa il boicottaggio delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2022. Nella lettera si legge che l’ente “prende le distanze dalle violazione dei diritti umani e non vuole che le competizioni sportive internazionali vengano assegnate ai paesi in cui ciò avviene”, tuttavia “non vuole il boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino”.

Dietro a questa decisione c’è la difesa dei propri atleti (di cui vi avevamo raccontato le loro impressioni sull’argomento), che “non hanno deciso chi ospiterà le Olimpiadi e si concentrano sulla pratica del loro sport. Partecipazione significa anche che le violazioni dei diritti umani ricevano attenzione internazionale. Lo skiboard supporterà tutti gli atleti e gli altri che vogliono denunciare e segnalare violazioni dei diritti umani. Ma il consiglio sottolinea anche che libertà di espressione significa libertà di non marcare le proprie opinioni, o di esprimersi. Dobbiamo rispettare anche questo. Sta a ciascun individuo decidere se vuole essere coinvolto”. Infine un monito è rivolto anche ai delegati sindacali e ai dipendenti della
Norges Skiforbund che ricoprono incarichi internazionali, per far sì che “lavorino attivamente per impedire che i paesi che violano i diritti umani vengano premiati con competizioni sportive internazionali“.

Si tratta di una scelta che va in controtendenza con quanto finora espresso da altre personalità. Dagli Stati Uniti d’America, ad esempio, la speaker della Camera Nancy Pelosi aveva aperto le porte a un boicottaggio diplomatico, proprio per salvaguardare la competizione per gli atleti, mentre anche il Regno Unito e l’Europa hanno cominciato a portare avanti azioni politiche (non vincolanti) per dare un segnale forte alla Repubblica popolare cinese.

Boicottaggio Pechino 2022, qual è la posizione dell’Italia?

A oggi l’Italia ancora non ha espresso il proprio parere sul tema del boicottaggio di Pechino 2022. Circa un mese fa, tra l’altro, il premier italiano Mario Draghi e il Presidente della Cina Xi Jinping hanno avuto dei colloqui, attraverso i quali il segretario generale del Partito Comunista Cinese ha chiesto la collaborazione dell’Italia per rafforzare la cooperazione bilaterale negli sport invernali (Ansa). Una posizione che il governo italiano ancora non ha apertamente dichiarato, anche dopo che il 23 giugno scorso una delegazione umanitaria (guidata da Aref International Onlus) è andata al CONI per consegnare una dichiarazione congiunta internazionale con la quale si chiede il ritiro degli atleti dai prossimi Giochi invernali, a cui ancora non è stata espressa una replica.

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