Roma incontra il Tibet
L’evento “Roma incontra il Tibet”, organizzato da Istituto Samantabhadra e YogaJap, ha lo scopo di divulgare la millenaria cultura tibetana a rischio di estinzione, raccogliere fondi per aiutare il Casato Tsawa del Monastero di Gaden Jangtse a sostenere le spese di studio dei giovani monaci, fornire assistenza medica e per la gestione e manutenzione degli edifici in cui vivono.
I monaci impegnati nell’evento provengono dal Monastero di Gaden Jangtse (India) e sono altamente qualificati per aver concluso un impegnativo percorso di formazione dedicato all’apprendimento e alla pratica degli insegnamenti del Buddha, basati sulla saggezza, la compassione e l’amore verso tutti gli esseri senzienti.
Questo il Programma di “Roma incontra il Tibet”
- 10:30 – Cerimonia di Consacrazione del luogo (Puja)
- 11:00-18:30 – Costruzione Mandala di Avalokitesvara, Buddha della grande Compassione (ingresso a offerta libera)
- 13:30 – Pranzo condiviso (le persone sono invitate a portare del cibo vegetariano che si condividerà con i Monaci – offerta libera per le persone che non possono cucinare ma vogliono partecipare al pranzo – prenotazione per il pranzo necessaria)
- 18:30 – Puja del Buddha della Medicina – Breve spiegazione, trasmissione del Mantra e meditazioni guidate (Offerta consigliata 15 euro). La Puja, le Cerimonie di Preghiera e i Rituali costituiscono una parte importante della pratica Buddhista, hanno l’obiettivo di invocare le benedizioni dei Buddha nei confronti di tutti gli esseri, per aiutarli ad avere una vita più serena allontanando le negatività e gli ostacoli. Sono eseguite nel loro stile unico e tradizionale, cantate con differenti toni ritmici e accompagnate dal suono degli strumenti musicali rituali – la campana e il dorje, i cimbali, i damaru e gyaling (trombe).
Il secondo è domenica 18 novembre:
- 10:30-18:00 – Cerimonia (Puja). Prosecuzione nella costruzione del Mandala (ingresso a offerta libera)
- 13:30 – Pranzo condiviso (ics per la giornata di sabato – prenotazione necessaria)
- 15:30 – Puja di Avalokitesvara (Buddha della Grande Compassione). Breve spiegazione, trasmissione del Mantra e meditazioni guidate (Offerta consigliata 15 euro, 20 euro per chi partecipa a entrambe le Puja)
- 18:00 – Cerimonia di Dissoluzione del Mandala con donazione ai partecipanti delle sabbie colorate come prezioso dono da portare a casa
Durante l’evento sarà allestito un mercatino solidale con vendita di artigianato tibetano realizzato in India dai rifugiati tibetani.
L’Istituto Samantabhadra
L’Istituto Samantabhadra è un Centro per lo studio e la pratica del Buddhismo Mahayana di tradizione tibetana Gelugpa. Fu fondato nel 1981 dal Ven. Maestro Ghesce Jampel Senghe. Da settembre 2018 il nuovo Maestro residente è il Ven. Ghesce Dorji Wangchuk. L’Istituto organizza corsi e insegnamenti, anche di Maestri di altre tradizioni buddhiste ed è aperto ad incontri interreligiosi per promuovere la pace e la convivenza pacifica tra i popoli.
Si prefigge inoltre di svolgere un’attività di “Istituto di cultura tibetana” per preservare e tramandare nella loro integrità gli originali aspetti della millenaria cultura del #Tibet; vengono infatti organizzati in sede o in ubicazioni esterne, corsi di lingua tibetana, meditazioni, musica, conferenze, mostre, eventi, interventi didattici, in collaborazione con istituzioni pubbliche, private ed associazioni culturali. È membro fondatore dell’UBI (Unione Buddhista Italiana).
Il significato del Mandala
Nella tradizione tibetana, il mandala è, a un tempo, una sintesi dello spazio, un’immagine del mondo e la dimora di potenze divine, quindi la manifestazione, in forma di diagramma, di perfette qualità come la compassione, la saggezza e l’energia spirituale. Rappresenta un’immagine capace di condurre chi la contempla, ricevuti i necessari insegnamenti, a una progressiva purificazione mentale. Il Mandala tibetano viene tracciato con forme geometriche ben precise e poi ricoperto, in ogni piccola parte con sabbia finissima di diversi colori ed è essenzialmente, sul piano estetico, una struttura quadra orientata provvista di quattro porte, contenente cerchi e fiori di loto, popolato di immagini e simboli divini.
Su questa base, il Lama, con il potere della sua concentrazione meditativa, costruisce a livello psichico la dimora celestiale e, con un rituale molto complesso, fa discendere la divinità al suo centro. Tutte le sabbie finissime colorate, posate con un apposito strumento a cono cavo, necessitano di essere posate con estrema delicatezza e precisione. Prima di iniziare la costruzione i Lama procedono a un rito di consacrazione operando la purificazione delle energie negative presenti nel luogo fisico.
Alla fine della costruzione, con un altro rituale il mandala viene disfatto, raccogliendo le sabbie mescolate in un recipiente. Il contenuto verrà dispero nell’acqua o nell’aria oppure donato a tutti presenti come una speciale benedizione. La realizzazione del mandala porta grandi benefici nei luoghi dove esso viene costruito ed espande la sua energia influenzando positivamente lo svolgimento della vita e degli esseri.
“Roma incontra il Tibet”: informazioni e prenotazioni
“Istituto Samantabhadra” – 340.0759464
samantabhadra@samantabhadra.org
“Yoga Jap” – noi@yogajap.com
Yoga Jap
Via Aurelia 619, Roma
Smooth Hotel Rome West