Il Visto per i Tibetani esuli in India è stato bloccato dal Ministero degli Esteri
La Farnesina blocca il visto per i tibetani che vogliano visitare l’Italia
Il Visto per I Tibetani esiliati e rifugiati in India, finora concesso dai consolati italiani presenti sul territorio indiano grazie alla presentazione di un documento da sempre accettato dalla maggioranza dei Paesi Europei, l’Identity Card (familiarmente chiamato Yellow Passport), è stato sospeso. Questo documento riservato alla comunità Tibetana presente in India era stato disposto da molti anni dal Governo Indiano in suo favore. L’inatteso cambio di strategia adottato dal Ministero degli Esteri, da sempre favorevole nei confronti delle poche richieste di visita in Italia provenienti dai Tibetani residenti in India, risulta formalmente legato alla necessità di adeguare il documento ai criteri vigenti di sicurezza (microchip) ma di fatto connesso alle costanti pressioni adoperate dal Governo Cinese sui suoi partner commerciali e dunque frutto di un interesse geopolitico piuttosto che di sicurezza e di tecnologia. Che vede l’Italia non più allineata con i più importanti paesi dell’area Schengen (Germania Francia, Spagna, Austria, Olanda etc) …
Oggi, il visto per i Tibetani che vogliano trascorrere del tempo in Italia è stato bloccato. Tutto ciò è in controtendenza rispetto alle consuete dichiarazioni di amicizia e ospitalità nostrane nei confronti del popolo tibetano che, negli anni, ha avuto modo di raccogliere i numerosi inviti dall’Italia per partecipare a iniziative culturali e spirituali. Sono molti i monaci tibetani che hanno potuto rappresentare la filosofia tibetana con la loro presenza in Italia, senza mai creare alcun intoppo o disordine. Questa chiusura delle frontiere nei confronti di un numero molto ridotto di rappresentanti del Tibet, che sono venuti nel nostro Paese solo per motivi di studio o partecipazione ad iniziative benefiche, .
AREF International sostiene la causa del Tibet e dei rifugiati Tibetani in India mediante numerose iniziative e attività documentate sul sito. Per mantenere sempre alta la cooperazione e l’impegno per la salvaguardia della Comunità Tibetana è possibile devolvere il 5X1000 ad AREF Onlus o scegliere di optare per un SAD – Sostegno a Distanza.
Fonte: La Repubblica