10 MARZO 2014 Roma, 09/03 piazza Farnese
la data del 10 marzo 1959 segna un evento drammatico nella storia del Tibet. L’intera popolazione di Lhasa insorse contro l’occupazione militare cinese e, nella repressione che ne seguì, 87.000 tibetani vennero brutalmente uccisi. Da allora, i tibetani in tutto il mondo ricordano il 10 marzo come la giornata dell’Insurrezione nazionale tibetana.
Ancora oggi, dopo 55 anni, la situazione in Tibet rimane gravissima. I tibetani, ogni giorno, lottano per conservare la propria identità e la propria dignità contro la repressione e la violenza senza fine del regime coloniale cinese.
Le notizie che ci giungono dall’interno del Tibet raccontano storie di distruzione dell’ambiente naturale, di soppressione della lingua e della cultura tibetana, di discriminazione e arresti arbitrari, di torture e condanne a morte senza processi.
Oggi, in Tibet, il numero di prigionieri politici accertato è di 1.230. Dal febbraio 2009, nel Paese delle Nevi, si sono immolati con il fuoco 126 tibetani di cui 106 sono morti. E se si considerano anche le autoimmolazioni al di fuori del Tibet il numero cresce a 140, con l’ultimo giovane Tibetano che si è tolto la vita il 7 febbraio 2014. Questa forma di protesta politica non ha precedenti nella storia tibetana. Tutti i tibetani all’interno del Tibet chiedono il ritorno di Sua Santità il Dalai Lama e la libertà per il popolo tibetano. Il loro spirito è ancora molto forte e deciso.
Ogni anno, in diverse città e con modalità differenti, Tibetani e supporter manifestano il loro sdegno e la loro esasperazione, con sit-in, marce, eventi di fronte alle Ambasciate o consolati Cinesi.
In questo anno la COMUNITA’ TIBETANA IN ITALIA e l’ASSOCIAZIONE ITALIA TIBET intendono ricordare i martiri tibetani che si sono immolati per la libertà del loro Paese, con un evento di solidarietà e di protesta che si terrà a:
Roma – piazza FARNESE – il giorno 9 Marzo, a partire dalle ore 15:00
I contenuti della protesta non riguardano tuttavia solo la questione tibetana … “Si vuole infatti creare attenzione sulla criminale politica economica della Repubblica popolare cinese anche fuori dai suoi confini. Il rogo di Prato, dove sono rimasti uccisi 7 cinesi in una fabbrica tessile, ha gettato una luce sinistra su quello che molti sapevano ma che pochi hanno avuto il coraggio di denunciare: la Cina – che non segue le regole del mondo ma vuole imporre le proprie – sta mettendo le sue mani sulle nostre città, sulla nostra economia, sulle nostre esistenze. E ci inonda di prodotti pericolosi, tossici, spesso frutto di un intollerabile schiavismo, che portano benefici a pochi e la rovina a molti. Boicottiamo il “Made in China”! (Italia Tibet e Comunità Tibetana).
Sul sito di ITALIA TIBET una descrizione dettagliata dell’evento, con foto e video
Alla manifestazione, sino alla fine di Gennaio, hanno aderito molte Associazioni (delle quali si riportano i primi Logo):
- ASSOCIAZIONE DONNE TIBETANE
- AREF INTERNATIONAL ONLUS
- ALTER ALIAS- BOLOGNA
- AZ AIUTO ALLO ZANGSKAR
- CENTRO BUDDISTA GIANG CHUB BERGAMO
- CENTRO GIAMZE’ ROMA
- CENTRO STUDI CENRESIG BOLOGNA
- GAJANG DHARMA TIBET VESTONE (BRESCIA)
- GHE PE LING MILANO
- IL MONASTERO TIBETANO-LATINA
- ISTITUTO LAMA TZONG KAPA
- ISTITUTO SAMANTABHADRA
- LA BOTTEGA-BRESCIA
- LA CASA DEL TIBET (VOTIGNO)
- LA CASA DEL TIBET ROMA
- LAOGAI FOUNDATION
- NITOBE ONLUS
- PADIGLIONE TIBET MILANO
- SABSEL THEKCHOK LING GENOVA
- SOS TIBET
- THE HERITAGE OF TIBET
- TARA CITTAMANI PADOVA
- TARA DEWA
- TIBET HOUSE FOUNDATION ITALY TIBET
- TSOPEMA NO PROFIT
- 100% TIBET- BRESCIA
- ADHI- BELLARIA
- CENTRO LAMA TSONG KAPA DI TREVISO
- SANGYE CIOELING DI SONDRIO
- FPMT
- CENTRO EWAM FIRENZE